Lettura

Spessissimo, ma proprio spessissimo, nella lettura delle pagine che gli scrittori ci lasciano, e quindi negli scrittori stessi, noi cerchiamo nient'altro che un compagno, un complice delle colpe universali più schifose e viscide di cui, nel pensiero o nei fatti, ci siamo macchiati e che loro confessano lì, in quell'esorcismo che è la scrittura, in un modo o nell'altro. In questo, l'Arte è un appuntamento tra noi miseri colpevoli, una riunione di peccatori anonimi attorno ai nostri umani peccati: l'Arte è un sacrificio artificiale consolatorio. Più o meno. Meno perentoriamente, però.

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