Tre croci di Tozzi

Ho riletto da poco con un grandissimo piacere le Tre croci di Federigo Tozzi. Scorrendo a spanne la prefazione di Cassola al romanzo in questione (edizione Bur) ho letto che secondo Cassola la gente comune preferisce/iva Tre croci perché più romanzo mentre i lettori di qualità preferiscono/ivano Con gli occhi chiusi perché più poetico. 
Io preferii/isco Tre croci, ma mi pare che sia un romanzo tutto "sbagliato", sgarrupato, senza geometria alcuna come si dice. Rileggendolo mi è venuto in mente che c'è gente che insegna a scrivere agli altri, le tecniche insegnano... mah... e mi chiedo se adotterebbe mai un testo come le Tre croci di Tozzi dove è tutto fuori tempo. Una vicenda di cambiali false e una libreria che va lentamente in malora negli anni assorbe una quantità enorme di pagine, in cui si galleggia nella straordinaria lingua dell'autore, con un passo lentissimo... poi nelle ultime venti pagine sembra che a Tozzi gli scappi il treno, e deve far morire i tre fratelli, fargli cascare sulla testa le tre croci, e allora si va di corsa... ci s'ammazza, si impazzisce, si marcisce. Succede tutto. I personaggi sono tratteggiati alla grossa con pennellate direi quasi rustiche, terrose. Mica me lo ricordavo bene il romanzo. Ho fatto bene a rileggermelo. Non mi ricordo mai quasi niente dei romanzi se non i timbri e i pentagrammi linguistici... L'ho riletto a crepapelle, anche perché è corto ci si mette poco. Manco un pomeriggio.  




Commenti

  1. Non l'ho mai letto, ma, come al solito, mi hai incuriosito.

    Cassola ti piace? Ho un ricordo molto vivido di Paura e Tristezza, mi colpì molto.

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  2. Cassola non l'ho mai letto ma è presente in dosi massicce in ogni bancarella dei libri usati... Mi sono sempre chiesto se sia una cosa positiva o negativa per l'autore un fenomeno del genere...

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    1. Credo che Cassola, un po' come Chiara, sia un autore ormai quasi dimenticato, chi se lo ritrova a casa lo dà via nelle bancarelle e sulle bancarelle nessuno lo compra. E tutta questa gente non sa cosa si perde perché invece è un grande autore. Usa un italiano vivo, descrizione accurate e precise, ma mai ridondanti, storie che dicono molto del nostro paese, che raccontano un'epoca.
      Il fatto che sia molto presente sulle bancarelle dà appunto l'impressione di una "svendita" (e si svende ciò che non va), ma, il mercato è un conto e la letteratura un altro. ;-) Io ti consiglio di prenderlo al volo (non Fabio ;-)), la prossima volta che ti capita. Almeno La ragazza di Bube, Tempi memorabili, e Paura e Tristezza (sono quelli che ricordo meglio). Da La ragazza di Bube (con la splendida Cardinale) Comencini ha tratto anche il film.

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    2. Ti darò retta allora. Un Chiara e un Cassola. E passa la paura...

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  3. a cassola preferisco la cassoeula
    o l'uva passa che mi dà più calorie

    Inga Leera

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    1. La cassoeula poi ti si mette sullo stomaco. Cassola è più digeribile. ;-)

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  4. sì, cara biancaneve, la casso(eu)la non è particolarmente indicata per chi ha la digestione un po' faticosa, ma basta consumarla una tantum a piccole dosi e prendere qualche semplice precauzione dopo l'uso
    io, ad esempio, nei giorni successivi mi tengo leggera leggera: una portata minima di liala a pranzo e un piattino di invernizio a cena

    Inga Leera

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    1. e la colazione non la fai? ti consiglio una tazzina di chiara (d'uovo)

      Eva Risto

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